martedì 1 febbraio 2011

Viaggio in Tibet

questa foto Palazzo Potala di notte
dalla terrazza del ns hotel ( 3 stelle)


non credono sia vera ....

Ipazia

Agorà, il film su Ipazia di Alessandria di Alejandro Amenabar, 2009.
Censura??? Si tratta dell'ennesimo capriccio cattolico, l'ennesimo sfregio alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione in questo Paese. È venuto il momento di dire basta!
Ipazia (370-415) visse al tempo dell'imperatore d'Oriente Arcadio (377-408) e di suo figlio Teodosio II (401-450). Secondo il Suda, enciclopedia bizantina del X secolo, era figlia di Teone, geometra e filosofo, ultimo direttore del Museo di Alessandria.Ipazia fu nota per il suo sapere nel campo della matematica, dell'astronomia e della filosofia platonica. Fui la terza caposcuola dei neoplatonici.Tra le opere di Ipazia si annoverano:
Un Commentario sull'Arithmetica di Diofanto di Alessandria
Un Commentario sulle Coniche di Apollonio di Perga
Inoltre Ipazia provvide a curare l'edizione di un'opera di suo padre: il Commentario sull'Almagesto di Tolomeo.
Con il terzo editto del 391 dell'imperatore Teodosio la persecuzione anti-pagana s'intensificò e si iniziò la distruzione dei templi dei gentili.
Ad Alessandria il vescovo Teofilo avviò la sistematica campagna di distruzione.pio di Serapide, divinità greco-egizia che riuniva in sè Zeus ed Osiride, venne assediato dai cristiani. Il vescovo Teofilo ed il prefetto Evagrio, insieme con gli uomini della guarnigione militare, iniziarono l'opera di demolizione. Il vescovo Teofilo volle dare il buon esempio dando il primo colpo contro la colossale statua del dio Serapide.Durante l'operazione di repressione religiosa la famosa biblioteca di Alessandria fu incendiata dai cristiani. Nel 412 Cirillo prese il posto dello zio, il vescovo Teofilo, e divenne patriarca di Alessandria.Il prefetto di Alessandria Oreste ebbe dei contrasti con Cirillo e fu amico di Ipazia.
Nella primavera del 415 una banda di monaci cristiani della tebaide, su istigazione del vescovo Cirillo catturò Ipazia per strada, la colpì e trascinò il suo corpo fino in una chiesa dove la sua carne venne fatta a pezzi con tegole acute o conchiglie acuminate e i suoi resti bruciati.Cirillo (375-444) venne fatto santo e nel 1882 fu dichiarato dottore della chiesa cattolica.
Versioni sulla morte di Ipazia
Si riportano i testi di tre versioni, di cui due di parte cristiana, della morte di Ipazia.
Vita di Ipazia - Dalla Vita di Isidoro di Damascio, riprodotta nel Suda
Vita di Ipazia - Dalla Historia Ecclesiastica di Socrate Scolastico
Vita di Ipazia - Dalla Cronaca di Giovanni, vescovo cristiano di Nikiu

Viaggio in Tibet

In Tibet con il Genio !!! Mal di Tibet e mal di Nepal.
L'ho definito così, quasi sinteticamente, perchè non riuscivo a trovare altre parole per spiegare quella nostalgia che sto provando per ciò che abbiamo visto, per le sensazioni che abbiamo provato, per i sorrisi dei bimbi che abbiamo incontrato, per le donne con cui abbiamo contrattato, per gli odori che abbiamo trovato, per i colori che abbiamo visto, per i paesaggi che abbiamo ammirato, per il calore umano delle persone che abbiamo conosciuto. Ancora oggi ed ogni mattina, fatico a realizzare di essere a Firenze. Solo al rientro mi sono resa di quanto forte fosse l'impatto emotivo del viaggio che abbiamo fatto. Grazie!!!

REPORT Viaggio In Siria

Siria con il Genio!!!!
Ora che mi sono ripresa ti mando le mie impressioni di viaggio. Come ti dicevo al telefono tutto il mio gruppo è rimasto soddisfatto: la siria si è rivelata il paese interessante che ci aspettavamo, della giordania abbiamo potuto vedere il meglio(mancava solo il deserto) e petra è la ciliegina sulla torta, un'emozione indicibile. L'organizzazione ha funzionato molto bene: ottime le guide e gli autisti, discreti i pumini utilizzati (salvo quello dell'ultimo, infinito tratto che era piuttosto angusto), il tour ben strutturato, gli alberghi buoni, il gruppo allegro e flessibile, a parte i tre che non sono venuti in giordania che, pur essendo tra i più giovani, erano un pò menosini.....Grazie per questo bel viaggio, per la tua disponibilità e premura! Ogni tanto mandami qualche bella proposta di viaggio: mentre riempiamo il salvadanaio, possiamo almeno sognare! Silvia

Viaggi, sagre, feste e tradizioni. Italia, Sicilia

"Sagra" deriva da sacra.
E sacre devono essere considerate certe manifestazioni che legano una terra
ai frutti che quella stessa terra riesce generosamente a dare. Che restituisce
dignità ad arti vecchie di millenni, amorevolmente tramandate di padre in
figlio, in un intreccio di tradizione, religione e magia. Un rametto di fico e
tre pateravegloria non sono un prezzo alto da pagare per assistere - in una
capanna fumosa e buia, col calderone che riluce come una luna piena al miracolo
del mutamento del latte in ricotta fumante, candida come le ali di un angelo. E
al successivo estasiante scandirsi di tuma, canestrato e primosale. Sono un
miracolo i frutti della terra di Sicilia.

Lasciatelo dire a chi, come me, vive fuori. E che addentando un solo pomodoro
di Pachino - con gli occhi chiusi come in preghiera - può godere per un attimo
della carezza del sole siciliano sulla pelle. Un lunghissimo istante di
beatitudine, in cui la mente è percorsa dai ricordi d'uve dorate, di vini come
corniola, d'intere riviere profumate di zagare e salmastro, stordenti, di
fragole, tesori dei boschi custodite da Scavuzzi dispettosi, d'arance rosse di
tramonti lontani, perduti, commoventi.
Sagra, sacra. Quanto profanate le "sagre del pesce fritto" dai saloni del turismo. Mi sono spesso chiesto di quale pesce fritto si parlasse. Forse di quei masculini d'a magghia - ossia tanto piccini da passare dalle maglie più strette della rete -
abbanniati nella pescheria di Catania, con lo sfondo dei neri portali lavici
dell'antico Vescovado. Immaginavo quei masculini, dorati da una sapiente
frittura, e posti in un cartoccio di carta paglia, caldi caldi. E avevo l'acquolina in bocca. Ma anche nel turismo la confezione, oggi, è tutto. Li vedete impacchettati, quei visitatori, in defatiganti tour privi del bene più prezioso della terra di Sicilia: l'umanità. In pullman in mezza giornata pretendiamo di mostrare loro il nostro immenso patrimonio di beni culturali e naturalistici, senza spiegazioni, approfondimenti, amore. Poi, per fortuna, una rozza mano di contadino pesca un'arancia da un cesto intrecciato come mille e mille anni fa, e la dona a uno straniero. Così avrà fatto più per l'immagine della Sicilia quel villano ignorante che tutti gli studiosi di marketing di questo mondo. Ricordo una scena, a Favignana, qualche anno fa. Jachunùu longu, ora rais della tonnara, impegnato, durante una sagra condita solo da melodiose cialome, a cuocere, dopo la fatica della mattanza, le larghe fette di pesce rosso. Accanto a lui un turista americano, l'unico che riuscisse a eguagliare i suoi due metri e dieci d'altezza, cercava d'imparare i semplici segreti della cottura: l'uno parlava in siciliano, l'altro in inglese. Ma il vino isolano fece il miracolo di farli intendere alla perfezione.
"You are my brother, and this is my home" disse a fine serata il turista - si
scoprì poi che era un importante uomo d'affari - a Jachinu, esaltato dallo
spettacolo del tuna fish fishing, ma soprattutto dell'autenticità di quei
pescatori. Da due anni vivo a Roma. E posso considerarmi un emigrato, anche se
part-time. E un contrabbandiere. Contrabbando, per i barbari abitanti della
capitale, carciofi di Cerda, o violetti di Ramacca, arance di Francofonte dal
sapore di fragola, piccoli capperi di Pantelleria, e moscato e vino rosso
dell'Etna e origano profumato, e le mille leccornie della sontuosa pasticceria
siciliana. Da qualche tempo spaccio, anche. Una droga terribile, cui ci si
assuefà senza speranza: quel caciocavallo ragusano capace di umiliare persino
il parmigiano "principe della cucina italiana". Se dovesse andarmi male con il giornalismo ...Giuseppe

Viaggio

I VIAGGI / IBN BATTUTA
dal Marocco alla Cina e rritorno 1325/1353 circa
Vi segnalo che da poco tempo è disponibile Ed.Einaudi in lingua italiana il libro I VIAGGI di IBN BATTUTA.
Grazie a Dio, ho davvero avuto quel che volevo quaggiù: viaggiare per il mondo.
E in questo campo ne ho ricevuto più di chiunque altro.
Resta l’aldilà, ma la speranza nella clemente misericordia di Dio è grande,
e ad essa affido il mio desiderio di entrare in Paradiso.
Muhammad Ibn Battuta / Marocco 1360

REPORT Viaggio in Libia

Cari...io per primo e anche gli altri amici vi ringraziamo per l'ottima organizzazione del viaggio in Libia.
In particolare il tutto compreso l'ottimo prezzo la varietà l'interessante programma e il rispetto di tempi e impegni con guide sempre pronte e professionali. Magari ci sono i due trasferimenti da Sebha e da Gadames un po' troppo monotoni e faticosi ma non ci sono al momento altri aeroporti nelle zone interessate. Il disguido a cui facevo riferimento nel sms che poi ti arrivò con tre giorni di ritardo era dovuto alla prima notte nell'Akakus quando ci fecero dormire nelle canadesi sulla nuda terra senza luce acqua e servizi ma dopo, accettate le nostre proteste e l'impegno per il campo tendato per la notte successiva , fu comunque considerata una bella esperienza anche quella. Grazie di nuovo e alla prossima . . .Gabriele

REPORT Viaggio Giordania

Ciao Genio. Volevo ringraziarti per la tempestività dei tuoi interventi ,la professionalità e la serietà che hai mostrato, che ti ha contraddistinto dai soliti tour operator e che ha reso il nostro viaggio in Giordania una splendida esperienza per la quale sentiamo già nostalgia,Grazie ancora, anche da parte dei miei compagni di viaggio. Eugenia

REPORT Viaggio India

Una scoperta India. Ciao Genio ..........saresti il benvenuto!!!!
E non credo che il consiglio te lo abbia dato quel Ganesh di Paolo ........
Il viaggio e' andato meravigliosamente bene, come sicuramente gia' saprai. Siamo stati un gruppo formidabile e spero siano nate delle amicizie durature.
Grazie.....mi auguro ci siano altre occasioni e piu' di tutto quella di incontrarci.
Un bacio........Le faccende domestiche mi aspettano!!!!

Viaggio in India con Tiziana

Partenza 18 febbraio. Una straordinaria esperienza.
Guarda il programma.

REPORT Viaggio In Siria

Viaggio in Siria. Non vorrei sottrarLe tempo, ma mi fa piacere pensare di poter condividere con Lei e con i suoi amici dell’agenzia qualcosa della nostra esperienza di viaggio. Cercherò di essere sintetico e spero che le immagini allegate completino il quadro. Pur essendo, per deformazione professionale, spesso critico sulle cose che organizzo, devo dire che in questo caso tutto è andato per il meglio ed anche i contrattempi e qualche caduta d’intensità registrati nel corso del viaggio (soprattutto in Giordania), non hanno fatto altro che esaltare la meravigliosa esperienza che abbiamo vissuto.
La Siria e la guida Abu Nasser meritano voti molto alti; molto buona, nel suo complesso, l’organizzazione da Voi approntata e la disponibilità di autisti e guide. Aleppo, ma soprattutto Damasco ci hanno affascinato e avremmo dovuto dedicare più tempo alla loro scoperta. Rimedieremo. Spendida Baalbek. Sicuramente però da migliorare i tempi dei visti alla frontiera libano-siriana, magari diluendo l’escursione in due giorni con visita di Beirut. Al viaggio sarebbe certamente mancato qualcosa senza il pernottamento a Deir Mar Musa: imperdibile. Come fuori programma, abilmente celato da Abu Nasser, abbiamo apprezzato la nuotata nel lago Assad, con successiva colazione a base di pesce. Della Giordania ricorderemo Petra ed il Wadi Rum, mentre non lascerà segno il brutto Mar Rosso della spiaggia pubblica di Aqaba e l’insignificante Amman. Ci è mancata una vera escursione nel deserto, magari con pernottamento in tende montate da noi in qualche punto indimenticabile. La guida giordana Elias ha compiuto un buon lavoro ed ottimizzato il tempo a disposizione con professionalità. Pur mantenendovi sulla categoria prevista di alberghi, una scelta migliore escluderebbe certamente: il Dallal Hotel di Aleppo (agghiacciante la camera in cantina fotografata sul sito); l’Amman Arena di Amman, che pur avendo le potenzialità mostra significativi segni di trascuratezza: meglio più modesto, ma pulito; per la tristezza di una cena raffazzonata il Petra Inn di Petra. Abbiamo invece amato l’Old Damascus di Damasco, che vi consigliamo come unico albergo per la città. Mi fermo qui. L’esperienza positiva suggerisce che potranno esserci rapporti anche in futuro. Ci stuzzica l’India, ma dobbiamo prepararci. A risentirci e grazie. Seguono altre foto.

REPORT Viaggio in India

... dopo il viaggio in India.. sono rientrata ma ancora frastornata e con la testa più altrove che qui.
Prima che passi tempo, ma senza davvero volerti mettere fretta, ti chiederei indicazioni bibliografiche: mi faresti un elenco dei testi imprescindibili su induismo, giainismo, arte, architettura, storia indiana? E mi dici in che edizione leggere la sintesi del "Mahabharata"? Ti chiederei anche di mandarmi le lezioni sullo yoga, su Dante, sulle istituzioni di filosofia di cui s'è parlato. Mi rimetto alla tua auctoritas: valuta tu cos'è più interessante. Io sono rimasta davvero incantata da questo viaggio e ti ringrazio tanto di aver fatto da Virgilio. Anche i compagnucci erano assai "coccoli", come si dice qui...
A presto.
Chiara

REPORT Viaggio Iran

Viaggio in Iran.
Buongiorno Elisa. Ciao, Massimo TADDEI
Il viaggio in IRAN è stato un viaggio bellissimo, e organizzato in maniera perfetta.
Estensione: Mashhad – Gongan – Chalus – Rasht – Ardabil – Tabriz
MASHHAD Grandiosa moschea e bella città ( faceva piuttosto freddo )
GOMBAS Fra Mashhad e Gombas itinerario insignificante. Bello il “ Gombas Kavoos “
CHALUS Fra Gomgas e Chalus itinerario insignificante. Chalus è sul Mar Nero , che appare con acque pulite anche se c’è il divieto di balneazione ovunque. Spiagge e arenili, piuttosto sporche ( sacchetti di plastica, etc.) sono difficilmente raggiungibili perché è praticamente tutto lottizzato o costruito. I prezzi dei ristoranti sono alle stelle.
RASHT. Fra Chalus e Rasht itinerario insignificante. Raht è una città piacevole, non male. Masooleh è un bel villaggio, ne vale la pena. ARDABIL Fra Rasht e Ardabil itinerario paesaggisticamente piacevole. Ad Ardabil si può visitare un mausoleo che è un gioiellino. Molti, e credo con ragione, non si fermano a dormire ad Ardabil ma proseguono fino a Tabriz che dista solo 200 Km circa
TABRIZ Fra Ardabil e Tabriz itinerario molto bello, fra valli dell’Azebaijan meridionale (Iran). Tbriz è un ottimo posto. Kandovan è spettacolare, sembra la Cappadocia in miniatura. L’estensione ha permesso, dopo il giro classico che rimane comunque il corpo centrale del viaggio, di vedere e “ contaminarsi “ con l’Iran di gente comune che lavora e vive al di fuori del circuito turistico. Anche i bazar sono “ normali “, con merci non per il turismo. La ricezione alberghiera è comunque ottima. Confermo che gli Iraniani sono assolutamente ipergentili.
Così dovessi riproporre l’itinerario farei:
Tehran – Rasht – Tabriz via terra
Tabriz – Mashhad via aerea
Mashhad – Tehran via aerea
Grazie di tutto
Claudio

Viaggio incantevole

Carissimo Massimo,
è stato un viaggio incantevole ed io sono rimasta incantata dall'India...grazie anche alla tua preziosa presenza...grazie di cuore.... un abbraccio e Namastè.
Chiara

Viaggio in Iran

Ciao Massimo
volevo ringraziarti per l' ottimo andamento del viaggio in IRAN.
Posti veramente stupendi, cosi' come le persone (Ali Reza, e l'autista Reza,in primis). Spero in futuro di poterti riincontrare.Terro' sott'occhio il vostro sito per futuri viaggi.
Saluti. Renato

Viaggio India

Viaggio in India.
Ai margini del deserto del Thar, ai confini con il Pakistan, nel cuore del Rajasthan, la mitica golden city, Jaisalmer,

REPORT Viaggio in Libia

....Caro Genio del Bosco
al rientro del magnifico viaggio in Libia ci sentiamo in dovere di ringraziarVi.
La Libia è splendida con la sua gente, il suo deserto, le città romane, il suk. L’organizzazione è stata efficiente, puntuale e comprensiva delle nostre esigenze. Il nostro accompagnatore, Salà, è stato disponibile a qualsiasi orario, ha interpetrato i nostri interessi culturali e li ha assecondati sempre gentile e competente. Le guide locali sono state di massima competenza, con particolare elogio a Jamal di Leptis Magna. I mezzi di trasporto e gli alberghi, in linea con le disponibilità locali, sono stati di ottimo livello. Grazie per il magnifico tour.
Enzo

Viaggio in Tibet

L'atmosfera di un paese. intervista al Dalai Lama L'Espresso 19 novembre 2009
".... La religione è utile, ma non indispensabile. L'importanza è raggiungere lo scopo, che è quello dell'illuminazione, della verità. La religione non deve mai chidersi nel dogma. Per questo dobbiamo essere grati alla scienza, a tutti coloro che ci aiutano a spiegare la realtà. Più religioni sono meglio di una religione unica, assoluta. Ciascuna ha i suoi metodi, le sue tecniche. C'è chi prega in piedi, chi sdraiato, chi medita. E chi invece non fa nulla di tutto questo, ma è comunque una brava persona. Dobbiamo avere rispetto per tutti i credenti della varie religioni, ma anche per i non credenti. La maggior parte delle gente, oggi, è su posizioni agnostiche. E non ha tutti i torti, visto che le religioni hanno fallito il loro compito. Forse è giunto il momento di riconoscere che valori come tolleranza, compassione, perdono sono valori umani, non religiosi...."

Viaggio ... di nozze in India

Caro Massimo,
volevamo ringraziarti per la bella riuscita del nostro viaggio di nozze in India.Tutto è andato benissimo e il nostro autista è stato davvero bravo.
Abbiamo visto mille cose meravigliose e conosciuto realtà davvero toccanti..le isole infine valgono davvero una tappa. Ricorderemo sempre la gente, i templi, il caos del traffico , gli animali sacri, la misticità del "Ganga",il mare meraviglioso, le enormi tartarughe e il teatro Katakali!!:))
Ringrazia anche tutto il tuo staff!!!Un bacione e al prossimo viaggio!

Viaggio in India

Un'esperienza di viaggio per conoscere Siva Nataraja, re della danza cosmica, il signore del Tandava, re dei danzatori.
“Siva danza di continuo – il suo nome è Mahakala , il grande Tempo . Egli è la più perfetta macchina demolitrice e ricreatrice dell’universo.” Su scala universale, Siva è il Danzatore Cosmico. Re della danza Tandava. Il rishi Tandu ne ereditò i segreti e simboli all’inizio della manifestazione. Questo avvenne nel glorioso tempio di Chidambaram, Tamil Nadu. Se in Tamil Nadu tu cerchi Chidambaram è sufficiente dire il Koil ( tempio) . Per eccellenza è Chidambaram che viene inteso. Là Siva danzò e sulla parete del tempio di Parvati sono scolpite le 108 posizioni cosmiche che insegnò. La Bharata Natyam , la danza indiana , conta di 108 posizioni che generano infinite combinazioni e permutazioni coreografiche ma solo queste 108 possono essere usate. La devadasi , la danzatrice, effettua nel microcosmo le coreografie che Siva effettua illimitatamente nel macrocosmo, davanti a lui nel tempio gli stessi suoi passi nell’infinito. Nella sua Manifestazione Danzante ( nrtta-murti ) egli incarna e insieme manifesta l'Energia Eterna. Le forze infinite nel loro movimento incessante che pervadono la materia posseduta dal tempo, i poteri dell'evoluzione, del mantenimento e della dissoluzione dell'universo manifesto. La natura e tutte le sue creature sono agli ordini della sua danza eterna. Sappiamo che tutto ciò che ci appare statico non è assolutamente così dal micro del sub atomico al macro dei corpi celesti alle nostre cellule . Tutto è in eterno movimento , di dissoluzione e ricreazione. Siva-Nataraja è rappresentato in una bellissima serie di bronzi dell'India del Sud che datano dal IX al XII secolo d.C. I dettagli di queste figure sono da leggersi, secondo la tradizione indù, come una efficace allegoria simbolica. La mano destra superiore regge un piccolo tamburo a forma di clessidra, per simboleggiare il ritmo ( in sanscrito rtam , l’ordine – rtu , le stagioni) , il tempo e indica il suono, elemento che si trasmette nell'elemento primario etere , che trasmette la vibrazione , le frequenze . L'etere è la prima manifestazione della sostanza divina e la più sottilmente pervasiva ( Vish è la radice di pervadere - Vishnu il pervadente) . Dall'etere si dispiegano secondo il Samkya tutti gli altri elementi aria, fuoco , acqua , e terra manifestazioni concrete dei sensi del divino delle sue energie sensoriali. Insieme quindi rappresentano l'energia dell'assoluto nella sua forma originaria che diventa anche massa. I fisici moderni hanno confermato questa antica conoscenza . A differenza della meccanica cosiddetta newtoniana adesso è ritenuto probabile che l’atomo non sia una unità di materia compatta indivisibile ma semplicemente un vuoto in cui elettroni si muovono intorno ad un nucleo probabilmente vuoto . La danza degli elettroni.
Talvolta porta in una mano una antilope. Simboleggia il tempo aritmico , imprevedibile nel suo incedere di passo in passo non prevedibile o decidibile da parte dell’uomo. In un’altra mano in alto a sinistra, colle dita atteggiate nella posizione della mezzaluna (ardhacandra-mudra), reca sul palmo una lingua di fiamma . Il fuoco è l'elemento della distruzione della materia. Al termine del Kali Yuga il fuoco annienterà il corpo della creazione, tramite un aumento di calore , per essere riassorbito da Vishnu nella sua incessante , eterna opera di emissione e riassorbimento , " come un ragno ne fa della sua tela e poi la riassorbe ." ( Brhadarajnaka Upanisad. In alcuni esempi di sublime letterature hindu Siva è anche un devoto di Vishnu, un adoratore . Il 4° canto del Bhagavata Purana narra un inno splendido di Siva a Vishnu. Il dio della materia onora il dio unico , il pervadente , la persona suprema , l’essere spirituale l’eterno Brahman, Paramatma , Bhagavan . Modi diversi di percepire l’unico (ekantika dharma) , testimonianze intense dell’induismo come assoluto monoteismo anche se esteticamente polimorfo. Nell'equilibrio delle sue mani , è narrato come creazione e distruzione facciano l'una da contrappeso all'altra nel gioco della danza cosmica. Il Trascendente si mostra attraverso la maschera del Signore enigmatico, presente e impassibile , gioioso e distaccato , come scontro inesorabile di opposti: riproduzione incessante e al contempo l'insaziabile appetito di sterminio, suono e fiamma. E il campo di questo terribile gioco è il palcoscenico dell'Universo, luminoso e orrendo effetto della danza del dio. La seconda mano destra fa il gesto del « non temere» (abhaya-mudrali) che dispensa pace e protezione, mentre la rimanente mano sinistra, sospesa all'altezza del petto, indica in basso il piede sinistro, sollevato e al contempo indica che dolcemente egli è sempre con noi, la misericordia , karuna .
Questo piede simboleggia la liberazione ed è il rifugio e la salvezza del devoto. Lo si può avvicinare , veicolo di umiltà , nel nostro cammino per raggiungere l'unione con l'Assoluto . La mano che lo indica atteggiata in una posa che sembra imitare la proboscide allungata ovvero la mano dell'elefante ( gaja-hasta-mudra) ricorda Ganesha suo figlio, colui che rimuove gli ostacoli con la saggezza. ( L’altro figlio è Kartikeya , dio della guerra , si muove su un pavone simbolo di vanità , causa di tutte le guerre). L'altro piede poggia su un capolavoro simbolico , sul corpo prostrato , schiacciato di un nano , tamasico. L'uomo non compiuto , rimasto a metà della sua funzione che non ha compreso la funzione della vita , che non affronta il " conosci te stesso" platonico . In lingua tamili colui è muyalaka ( disattenzione , smemoratezza, tamas ) . In sanscrito è Apasmara Purusha (alla lettera l'uomo senza conoscenza, smemoratezza , letargia, ignoranza , tamas , si noti l'alfa privativa sanscrita ). Apasmara ( disattenzione) simboleggia la cecità nella vita , l'ignoranza dell'uomo , l’attaccamento alla immediatezza materiale. Per uscire da sotto il suo piede Siva fornisce il jagatmudra la mano con il pollice e l'indice conguinti a segno di cerchio , di eterno , di completo di non soggetto al temporale al transeunte alla sua dominazione . L’uomo che non conosce è mezzo uomo e soggetto alle variazioni della materia e del suo padrone, il tempo Kala, il dolore, la morte Kali ( moglie di Siva). Siva è anche il Re degli Yogi il dominatore dei sensi per eccellenza , che si veste di cenere al fine di indicare che il corpo è già cenere, tutti i giorni ( anche scientificamente) . Siva va purtroppo a nozze con tali esseri ed ancora di più la sua energia rappresentata da sua moglie Kali . La sua paredra si direbbe. Kala è tempo ( vocabolo maschile) e Kali è la sua versione femminile - in poche parole la entropia , quell'energia interiore alle cose che disassembla tutto ciò che è assemblato , servitrice del tempo. Il tempo che esegue le sentenze del karma che dispone l’ordine del dharma. Siva è detto anche Mahakala il grande tempo . Kali è adorata particolarmente a Kalighat (Calcutta - Kolkata - i ghat di Kali) .
Colà dove il lunghissimo Gange trascorsa la intera vita si scioglie nell’Oceano e torna a far parte dell’Uno delle acque, le sue molecole assemblate in forma di fiume si disciolgono in forma di acqua e poi di evaporazione e poi di pioggia e poi di nuovo incarnato in Gange . Kalighat è il luogo della morte fisica del Gange e la Dea veglia su questa funzione , essa è questa funzione. Rappresentata con in mano una testa mozzata , ornata di collana di teschi , addobbata di cobra , spesso con la pelle avvizzita come nei meravigliosi intarsi di Halebeedu, armata di falce . E’ detta anche Chamundi , Bhairavi ( la dolorosa). ( La più bella statua di Kali l’ho vista a Halebidu in Karnataka , la Kali vecchia). Un anello di fiamme e di luce (prabha-mandala) circonda SIVA NATARAJA e rappresenta i processi dell'universo e delle sue creature, la danza della natura suscitata dal dio che le danza dentro. Allo stesso tempo esso trasmette una energia di saggezza, la luce trascendente della conoscenza della verità, che promana danzando dall’interno di tutto l’esistente , la sua conoscenza interiore. Un altro significato allegorico attribuito all'aureola di fiamme è quello della sillaba sacra AUM o OM (simbolo sonoro del Brahman , il tutto spirituale , Dio ). L'origine del cerchio di fiamme deriva, probabilmente, dall'aspetto distruttivo di Siva-Rudra; ( rudra o bahirava sono sinonimi di dolore) . Il suo collo è adornato da cobra , simbolo che non ha bisogno di spiegazioni , il Naga Raja ( re dei serpenti) . Siva in quanto Danzatore Cosmico è l'incarnazione e manifestazione dell'energia eterna nelle sue « cinque attività » " Panchakrya".
1)Creazione ( srsti) , l'emissione o il dispiegamento,
2) Conservazione (sthiti), la durata
3) Distruzione (samhara), il ripiegamento o riassorbimento,
4) Occultamento (tiro-bhava), il celarsi del Vero Essere dietro le maschere e le vesti delle apparenze, la distanza, lo spettacolo della maya
5)Favore (anugraha), l'accettazione del devoto, il riconoscimento dei pii sforzi dello yogin, il conferimento della pace attraverso una manifestazione rivelatrice.

Sono simboleggiate dalle posizioni delle mani e dei piedi: le tre mani superiori sono rispettivamente la « creazione », il « mantenimento » e la « distruzione »; il piede piantato su muyalaka è l'« occultamento », e il piede sollevato è il favore; la « mano caduca è il collegamento dei tre con i due e promette la pace all' anima che sperimenta tale connessione. Tutte le cinque attività si manifestano simultaneamente nella pulsazione di ciascun momento, oppure in successione nei mutamenti del tempo.

Nella Trimurti a Elephanta i due profili espressivi, che rappresentano la polarità della forza creatrice e distruttrice , erano contrapposti a un'unica silenziosa testa centrale, che simboleggiava la quiete dell' Eternità : il placido oceano e il fiume che corre impetuoso in fin dei conti non sono affatto distinti; il se indistruttibile e l'essere mortale sono essenzialmente la stessa cosa. Questa lezione meravigliosa si può leggere anche nella figura di Siva-Nataraja, dove il movimento incessante, delle membra ondeggianti è significativamente in contrasto con l'equilibrio della testa e l'immobilità del viso, simile a una maschera. Purusha e Prakriti.
I suoi capelli sono le varie diramazioni in cui fu diviso il grande Gange all’atto del suo ritorno sulla terra . (Ganga Avatara) Troppo grande per essere dato in una volta sola , in un sol corpo agli uomini , venne chiesto a Siva di porsi sotto il getto dall’alluce di Vishnu e tramite la testa suddividerlo in rigagnoli così come dall’Himalaya oggi si disperdono moltissimi fiumi. Fiumi come scuole di conoscenza , tradizioni, opere , tutte riconducibili ai piedi di Vishnu anche se di colori e tonalità diverse . Sarasvati , il grande fiume dell’antichità è anche il nome della dea delle arti e lettere e musica e conoscenza e moglie di Brama (il creatore) . Siva significa alla lettera il benigno, fausto , acconsentì e il Gange (la Ganga ) scese di nuovo sulla terra ( vedi ganga Avatara a Mahamallapuram)
Siva è detto anche Mahakala , il grande tempo , l'Eternità. Nelle vesti di Nataraja i suoi gesti archetipici, selvaggi, e pieni di grazia, danno impulso alla immaginazione della attività cosmica. Nelle grotte di Elefanta a Mumbai è rappresentato con in una mano un corpo umano e nell’altra una ascia ai suoi piedi un bacino per ricevere il sangue e il sole che tramonta dietro di lui ( la vita che svanisce - il tempo) . Anche uno dei grandi Linga di Ujjain è detto Mahakala. Le sue gambe e le sue braccia, fluttuanti e la oscillazione del torso sono la continua creazione e distruzione dove la morte controbilancia la nascita e l'annientamento è la fine di ogni inizio. Pensiamo un attimo al nome del deva della morte - Yama - (alla lettera : nulla - colui che riduce tutto a ...). La coreografia è la ruota del tempo ( kalachakra) . La storia e le sue rovine , l'esplosione delle stelle , dei soli , sono lampi della serie incessante dei suoi gesti. In questi bronzi vediamo genialmente riprodotta non una sola fase o un solo concetto bensì la totalità di questa danza cosmica. Il ritmo ciclico ( rtam in sanscrito è ordine e rtu le stagioni , da cui deriva, rito ,ritmo, retto, diritto etc..) che scorre lungo gli Yuga ed è scandito dal rumore del battito dei talloni del signore Siva mentre egli rimane del tutto sovranamente impertubabile. Immersa nell’immobilismo , la maschera enigmatica si tiene al di sopra del vortice delle quattro mobili braccia, non si interessa delle gambe superbe che segnano il tempo delle età del mondo. Distaccata, in un silenzio sovrano, la maschera dell'essenza eterna del dio rimane imperturbata dallo spettacolo tremendo della sua stessa energia, dal mondo e dal suo progresso, dagli effetti dello scorrere e dai mutamenti del tempo. Questa testa, questo volto, questa maschera, dimora in trascendente isolamento, quale uno spettatore distaccato. Il suo sorriso, interiore, pieno della beatitudine dell'assorbimento in se, sembra ironico nei confronti dei gesti delle mani e dei piedi. C'è tensione fra il miracolo della danza e la serena tranquillità di questo volto espressivamente inespressivo. È la tensione esistente fra Eternità e Tempo, il paradosso dell' Assoluto e del Fenomenico, del Sè Immortale e della mente peritura. Apre la porta alla comprensione della identità fra Brahman e Atman e della Maya (illusione) che copre la realtà , la verità detta tattva . L’architetto degli dei , costruttore di tutto , è detto Visvakarma ( colui che fa tutto ) ma uno dei suoi nomi è Maya. Le bronzee figure danzanti dell'India meridionale vengano tuttora prodotte con la tecnica a cera persa praticata oggi come allora. E’ divertente vedere quanto facile e al contempo piena di charme eternel fosse questa antica naturale tecnologia e quanto identiche siano le statue prodotte oggi a quelle di mille anni fa . Tutti pezzi unici !!! La tradizione non permette variazioni. In queste figure il contrasto fra il volto silenzioso, sognante, e l'agilità appassionata delle membra rappresenta, per coloro che sono pronti a comprendere, l' Assoluto e la sua Maya in un'unica forma. Noi e il Divino siamo la stessa cosa precisamente come la vitalità di quelle membra fluttuanti è tutt'uno con il completo distacco del Danzatore che le fa muovere. Siva dai lunghi capelli, perfetto yogin sorride a coloro che hanno capito e trasformato in solido carattere la saggezza delle scritture e non ha coloro che ne fanno solo un uso apparente ed ammonisce nello Siva Purana “ per coloro che si atteggiano io tornerò più passionale di prima “ – ( Jana e vijana - conoscenza in libreria e conoscenza nel corpo). Sorride a colui che ha troncato i legami del mondo adharmico , a colui che ha trasceso la schiavitù dell'incessante riprodursi della vita materiale , colui che ha brandito la spada affilata della conoscenza discriminante ( viveka) e si è liberato recidendo tutti quei legami che imprigionano l'umanità nei bisogni e nelle necessità del mondo vegetale e animale. Ma Siva avverte con la sua disinvolta capigliatura e potenza , attenzione alle false rinunce perché io torno e mi vendico. Tra i seguaci di Siva il grado di Vira del devoto iniziato rappresenta lo stato dell'asceta perfetto, del conquistatore delle forze della natura, di quel « vittorioso » che ha sconfitto la sua natura di bestia e nella perfezione della sua ascesi è addirittura pari a Siva stesso. La danza Tandava , geometrica effusione di energie divine, possiede tratti che suggeriscono una danza di guerra cosmica, tesa a stimolare energie distruttive e a sterminare il nemico ed allo stesso tempo è la danza trionfante del vincitore. Vi è un mito molto istruttivo a questo proposito, che ci mostra Siva vincitore di un grande demone che aveva assunto l'aspetto di un elefante. Il dio, dopo aver costretto il suo avversario a danzare con lui e continuò a danzare poi a danzargli sulla testa , finche la vittima non cadde morta, vomitando sangue , vittima della aritmia dei passi del dio danzante , poi la scuoiò ne indossò la pelle come un mantello e infine, drappeggiato in quel trofeo grondante di sangue, eseguì un'orrenda danza di vittoria. Un'immagine tarda ma splendida che rappresenta questo trionfo guerriero e celebra l'annientamento del demone elefante ( gajaasura- samhara ) è conservata nel tempio di Nataraja a Perur India del Sud , 17° secolo. Si tratta di una bella creazione concepita in uno stile altamente sofisticato. II dio indossa una ghirlanda di teschi e ha un teschio sul diadema. Le due mani superiori tengono tesa la pelle dell'elefante. Un'altra coppia di mani regge delle armi, il laccio (pasa) e l'uncino (ankusa). Il terzo paio di mani tiene una zanna della vittima e un tamburo a forma di clessidra, sul quale il danzatore batte il tempo. Le due mani inferiori reggono il suo tridente (trisula - passato , presente e futuro ) e la ciotola da elemosine del mendico errante (bhiksapatra). Il viso del dio esprime un distacco sognante eppure deliberato e malizioso, mentre assapora i passi lenti e solenni che tengono a freno la sua infinita energia. Questo Siva che danza con la pelle di elefante è un'apparizione terrificante , irata (ghora-murti) del dio. Il divino danzatore è circondato dalla pelle della sua preda come da un'orrenda aureola. La pesante testa della vittima, con le grandi orecchie, penzola in basso, mentre in alto è visibile la minuscola coda , e le quattro zampe pendono ai lati. All'interno il dio stende le sue otto braccia in una danza misurata, lenta e raffinata. Per agilità sembra una lucertola per grazia e snellezza è come un serpente . Si possono ammirare un paio di pannelli di questo tipo anche a Halebeedu, Karnataka sulle mura esterne del tempio. In un poemetto di Kalidasa si narra che persino la Dea Consorte ( Durga o Kali o Parvati o Bhairavi o Chamundi) che assistette al combattimento e alla successiva danza dell'amato sposo si allarmò a quella terribile vista, che le fece correre brividi lungo la schiena. In quello sfondo sinistro, tuttavia, brillano le divine giovani membra, agili, delicate e piene di grazia come lunghi serpenti che si muovono con solennità misurata con la bella innocenza delle prime forze atletiche della giovinezza. Quattro dei nove « stati d'animo » o « sapori » (rasa) del sistema classico retorico indiano sono presenti e fusi in questa rappresentazione. Sono l' eroico (vira), il doloroso (raudra), l' attraente (srngara) e il disgustoso (bibhatsa) contemplati nei manuali di scultura ( shilpa sastra). Siva infatti contiene e manifesta ogni possibile aspetto della vita, e la sua danza è una meravigliosa fusione di opposti. Il fascinans e il tremendus. La danza, come la vita stessa, mescola il terrifico e il benaugurale, unifica distruzione , morte e trionfo vitale, nettare e veleno . Questa è una mescolanza familiare alla mente indù, documentata in tutta l'arte indiana. La si intende come espressione del Divino, che nella sua totalità abbraccia tutti i beni e i mali, le bellezze e gli orrori, le gioie e i tormenti della nostra vita fenomenica. E simili sono le sue varie consorti , Kali ( con in mano un dono e nell’altra la spada) ed una per tutte Chamundi , adorata in Orissa ed in India est in generale , adornata di collane di teschi evocano meditazioni sulla morte con il fine di vivere meglio la vita. Un'altra rappresentazione seicentesca di Siva che danza con la pelle d'elefante si trova nel « Grande Tempio » di Madurai , Tamil Nadu , Dio Danzante che costringe il Demone Elefante a danzare con lui finché questo cade morto, senza essere colpito da arma alcuna e senza che gli siano state inflitte ferite mortali. Siva è anche la morte , uno degli aspetti della vita senza fine. Egli vive nello Smashana – il luogo ove i defunti vengono bruciati . Qui Siva effettua la sua danza funebre ornato di teschi e ghirlande. Qui si aggirano anche i Vetala , orribili spiriti che si impossessano dei corpi per compiere atti terribili, delitti. Sthanu è un altro dei suoi mille nomi , appellativo di Siva , che significa il pilastro , dalla radice del verbo sth ( stare, stato) . Immobile privo di emozioni quando è in meditazione , principe degli asceti. Un altro epiteto è Syama – il nero. Talvolta L'errore più comune per la concezione della tradizione giudeo-cristiana occidentale e islamica è solitamente scambiare il concetto di murti ( immagine simbolica ) con quello di idolo - culto ad oggetti fine agli oggetti di per sé stessi - C'è una profonda differenza tra i due, poiché presso la filosofia induista le murti sono punti di focalizzazione simbolica attraverso i quali è possibile raggiungere la conoscenza della Divinità.La immagine oltre l’immagine . Per questa ragione ad esempio si intraprende l'immersione delle murti di Ganesha nei fiumi più vicini dopo il rito o le feste poiché questo simboleggia il fatto che esse permettono una comprensione solo temporanea di un Essere superiore . Questa concezione è pertanto opposta a quella di idolo, che tradizionalmente indica il culto ad un oggetto per l'oggetto stesso, considerato divino. Lo stesso si potrebbe dire a proposito del pregiudizio che l’induismo sia un politeismo , quando esso stesso si definisce come Ekantika dharma ( la religione dell’uno) – Il Prof. Ferrini ama usare il termine monoteismo polimorfo in cui le forme sono funzioni e attributi del divino , uno e molteplice, simile e dissimile al contempo.
massimo taddei

In India per emozionarsi

Un invito o uno stimolo, o solo dei consigli, riflessioni, emozioni per un viaggio in India... con il GENIO DEL BOSCO.
Sono partita incuriosita dai racconti di Massimo e di una amica che aveva già visitato sia il nord che il sud dell’India proprio con Massimo. Non ti nascondo che, però, insieme alla curiosità ci fosse anche un po’ di paura per tutte le aspettative che avevo riposto nel viaggio.
Ma ne è valsa veramente la pena: probabilmente non esistono parole per descrivere un’esperienza così ricca di emozioni come il viaggio che ho appena concluso. Sto ancora cercando di metabolizzare il tutto e spesso mi risulta difficile riuscire trasmettere quello che più mi ha emozionato.
India... E’ un viaggio che, con i suoi mille volti e le sue molteplici contraddizioni, è capace di scaldarti il cuore:
l’India dei templi sempre così affollati e così vissuti (come fossero una piccola cittadella all’interno dei quali si svolge quasi tutta la loro vita quotidiana), ma al tempo stesso così ricchi di spiritualità;
l'India di Shiva, Brahma e Vishnu;
l'India della puja;
l’India delle persone, anzi delle molte persone che ti salutano, ti sorridono, ti toccano, ti avvicinano, a volte con dolcezza a volte con prepotenza;
l’India dei molti bambini, con i loro sguardi ed i loro sorrisi;
l’India della miseria e della povertà che purtroppo si incontrano e che non si devono dimenticare;
l’India del rumore e dei mille clacson;
l’India del traffico frenetico e delle strade dissestate;
l’India delle mucche per strada e dell’immondizia;
l’India dei tuc tuc e dei risciò;
l’India di Bangalore capitale mondiale dell’informatica ed al tempo stesso l’India dei mendicanti;
l’India delle caste;
l’India della campagna dolce e romantica ricca di risaie, bananeti, palme da cocco;
l’India del sole ed al contempo del monsone;
l’India delle dolci spiagge del kerala;
l’India dei peperoni verdi fritti ai banchetti per strada e del peperoncino in ogni pietanza;
l’India dei mille colori e profumi;
l’India delle stoffe, delle spezie e dei fiori;
l’India dei mercati;
l’India delle donne e dei loro sari di seta.Puoi restare solo affascinato da questo mondo che ti avvolge con il suo calore e la sua dolcezza, la sua cultura, la sua spiritualità. Ilaria

Sulla TV Indiana

Il nostro Massimo Taddei. Grande!!!! Sulla TV indiana a Bangalore.
Viaggio in India

Scuola per Brahamana

India Sud.

Scuola per Bramini

Viaggio in Giordania

....siamo tornati ieri dal tour in Giordania un po’ stanchi ma contenti di aver
vissuto un’esperienza unica e che porteremo con gioia nel nostro cuore.
A nome dei componenti del gruppo la ringrazio per come è stato organizzato il
Tour, per averci affiancato persone disponibili e professionali, quali la
guida e l’autista e per averci offerto le due camere all’hotel Arena ad Amman
in attesa del volo.
Cordialmente Massimo
Il nostro corrispondente in NEPAL - TIBET è PANKAJ


che vi saluta e vi attende

Pankaj in lingua nepalese corrisponde a "padme" in tibetano derivante dal sanscrito (fiore di loto.

REPORT Viaggio in India Sud

Ciao a tutti!
Come state? Qui non ci lamentiamo! E' freddo, anzi, molto freddo, ma per il resto cerco di sopravvivere ai mille impegni lavorativi. Ho finalmente pubblicato le foto! ... che sono tante, molte, direi forse troppe, ma sono rimasta così affascinata da questo viaggio che mi sembrava brutto caricarne poche!
Amelie

REPORT Viaggio in India

Caro GENIO DEL BOSCO rientro effettuato,tutti in ottima forma.
Tour perfetto, ben organizzato,hotel e servizi nelle aspettative. Un abbraccio particolare a Tiziana, grande conoscitrice delle tradizioni, della cultura, della storia del paese,affettuosa,attenta, solerte. Alla partenza abbiamo incontrato la nostra accompagnatrice, al ritorno abbiamo salutato una amica.

REPORT Viaggio in India

Solo oggi, dopo quasi una settimana dal ritorno dall'India, riesco a trovare un attimo per scriverti e ringraziarti del bellissimo viaggio che ci hai organizzato.
Ho aspettato 5 anni per riuscire a partire con voi del Genio del bosco, ma ne e' valsa la pena aspettare! Tiziana e' stata la guida che desideravo incontrare.
Ci ha preso in carico e ci ha reso, un Paese per noi cosi' difficile da capire, meno contraddittorio e ci ha lasciato con la voglia di provare a saperne di piu' di quel mondo cosi' lontano da noi eppure cosi' affascinante.Grazie ancora e spero di potere presto rivivere con voi un'altra emozionante avventura. A presto.
Alessandra
Viaggio in Siria. Una notte al monastero di Mar Musa si lascia il pulmino a 500 mt si prende uno zainetto, la scalinata a piedi è un pò faticosa, l'ambiente è spartano e ci vuole molto spirito di adattamento, ma l'esperienza può essere molto profonda e positiva.
Mar Musa (letteralmente Monastero di San Mosè l'Abissino) è una comunità monastica di rito siriaco-cattolico nei pressi della cittadina di Nabk, a circa 80 kilometri a nord di Damasco, in Siria. Il luogo fu abitato fin dalla preistoria da popolazione che ne sfruttavano i naturali anfratti e la presenza di acqua. In epoca
romana fu abitata da anacoreti che a poco a poco costituirono la prima comunità monastica. La tradizione locale vuole che Mosè l'Abissino, figlio di un re etiope, dopo aver rifiutato di succedergli al trono, preferì la vita eremitica, si sposta in Egitto poi in Terra Santa poi in Siria in una grotta nella valle dove oggi sorge il monastero. Venne ucciso da soldati bizantini. Il corpo del martire venne li portato in patria dai famigliari, solo un pollice venne custodito in Siria. La chiesa principale del monastero possiede preziosi affreschi risalenti all'XI e al XII secolo d.C. La comunità di Deir Mar Musa è stata fondata dal gesuita padre Paolo Dall'Oglio ed ospita aderenti sia di rito cattolico che siro-
ortodosso. È dedicata principalmente al dialogo interreligioso con il
mondo musulmano.

Viaggio in Siria

Impressioni sull'organizzazione del Viaggio in Siria
Ottima organizzazione per quanto riguarda pratiche in aeroporto, spostamenti, schedulazione tappe. L'unico neo è stato il pullmann che avevamo a disposizione, che ha avuto un guasto tra Palmyra e Damasco, facendoci viaggiare per un buon tratto narcotizzati dall'odore del gasolio. Comunque non siamo stati lasciati a piedi o troppo in attesa (anche per la fortunata coincidenza di un altro pullman di turisti italiani nello stesso tragitto e con posti disponibili) e quindi si è trattato di un incidente non troppo penalizzante. Nessun problema con l'autista, mi ha anche chiesto in moglie...
ALBERGHI
La premessa è che non amo i grandi alberghi,preferisco un minor confort ma una posizione centrale e uno stile locale. Quindi Orient House a Hama e Villa Palmyra promossi, Hotel Riga ad Aleppo promosso per l'ottima posizione (splendida veduta dalla terrazza ristorante) e perché comunque rispetta lo standard della sua categoria, mentre il Carlton a Damasco è da bocciare senza appello, perché è lontano dal centro, i servizi sono pessimi (non raggiunge assolutamente la qualità delle 4 stelle, nei bagni mancava addirittura lo spazzolino per il water), è molto rumoroso (su 3 notti, due abbiamo potuto dormire poco per festeggiamenti vari).
RISTORANTI
Come noto, negli alberghi la qualità del cibo non eccelle e nel nostro viaggio non ci sono state eccezioni. La cena all'Orient House non era male, la colazione invece era decisamente scadente. I pranzi nei ristoranti locali invece sono stati una piacevole sorpresa, per la qualità e quantità.
GUIDA
La nostra guida è stata molto valida per quanto concerne l'organizzazione, il disbrigo delle pratiche in aeroporto, la puntualità. Anche il suo italiano era ottimo. Molto didascalico nella presentazione dei monumenti, abbiamo tutti notato una certa mancanza di passione nel suo lavoro. Probabilmente la pratica con un particolare tipo di turista lo ha indotto a credere che avessimo tutti una forte propensione allo shopping. Nel complesso voto sufficiente.
Comunque mi ritengo molto soddisfatta.