2. Il Signore Beato disse: La rinuncia all'azione e l'azione devozionale conducono entrambe alla liberazione, ma l'azione disciplinata e' piu' elevata.
3. Colui che non disdegna ne' desidera i frutti delle sue attivita' e' sempre situato nella rinuncia. Tale persona, libera dalla dualita', scioglie facilmente il legame materiale ed e' completamente liberata, o Arjuna dalle braccia potenti.
4. Solo l'ignorante sosterra' che il karma-yoga e il servizio devozionale sono differenti dallo studio analitico del mondo materiale (il sankhya). I veri eruditi affermano che seguendo perfettamente l'una o l'altra via si raggiunge lo stesso risultato.
5. Colui che sa che il fine ottenuto con la ricerca filosofica e' raggiungibile anche col servizio devozionale, e vede cosi' che la via della ricerca Filosofica e la via del servizio devozionale sono sullo stesso piano, vede le cose cosi' come sono.
6. Chi rinuncia all'attivita', ma non s'impegna nello yoga non puo' essere felice. Il saggio, invece, impegnato nello yoga raggiunge rapidamente il Brahman.
7. Colui che agisce con disciplina, l'anima pura, maestro dei sensi e della mente, la cui anima e' l'anima di ogni essere, sebbene agisca, non e' mai condizionato.
8-9. L'uomo che e' situato nella coscienza divina, sebbene veda, ascolti, tocchi, senta, mangi, si muova, dorma e respiri, e' consapevole di non essere in realta' l'autore delle proprie azioni. Quando parla, evacua, accetta, apre o chiude gli occhi e' sempre consapevole che soltanto i sensi materiali sono impegnati con i loro oggetti e che lui non ha alcun legame con queste azioni.
10. Colui che compie il suo dovere senza attaccamento, offrendone i frutti al Brahman, non e' toccato dal peccato come la foglia del loto non e' toccata dall'acqua.
11. Spezzando ogni attaccamento, gli yogi agiscono col corpo, la mente, l'intelligenza e perfino con i sensi, solo al fine di purificarsi.
12. Colui che ricerca la conoscenza raggiunge la pace perfetta perche' rinuncia al risultato di tutte le sue attivita', mentre chi e' avido dei frutti del proprio lavoro rimane in schiavitu'.
13. Quando l'anima incarnata domina la sua natura inferiore e rinuncia con la mente a ogni azione, vive felice nella citta' dalle nove porte (il corpo materiale) e non compie ne' causa alcuna azione.
14. L'Atman non genera alcuna attivita', non induce gli altri ad agire ne' crea i frutti dell'azione. Tutto cio' e' opera delle influenze della natura materiale.
15. Il Signore Supremo non e' mai responsabile delle azioni buone o cattive di qualcuno. Ma gli esseri incarnati rimangono confusi perche' l'ignoranza copre la loro vera conoscenza.
16. Tuttavia, quando si e' illuminati dalla conoscenza che distrugge l'ignoranza, questa conoscenza rivela ogni cosa come al sorgere del sole.
17. Colui che ripone l'intelligenza, la mente, il proprio rifugio e la fede nel Supremo, e' liberato da ogni sofferenza; procede allora con passo sicuro sul sentiero della liberazione.
18. Il saggio, illuminato dalla vera conoscenza, vede con occhio equanime il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l'elefante, il cane e l'intoccabile.
19. Coloro che hanno la mente sempre equanime hanno gia' vinto la nascita e la morte e ogni cosa di questo mondo. Sono infallibili come il Brahman, percio' sono gia' situati nel Brahman.
20. La persona che non si rallegra nell'ottenere cio' che e' piacevole e non si lamenta nel subire cio' che e' spiacevole, che ha l'intelligenza fissa sul Se', che non conosce lo smarrimento e possiede la scienza di Dio, e' gia' situata nel Brahman.
21. Questa persona liberata non e' attratta dal piacere materiale dei sensi o dagli oggetti esterni, ma e' sempre concentrata nel Se', gode di perfetta felicita'.
22. La persona intelligente si tiene lontana dalle fonti della sofferenza, che sono dovute al contatto dei sensi con la materia. O figlio di Kunti, questi piaceri hanno un inizio e una fine e l'uomo saggio non trae gioia da essi.
23. Colui che prima di lasciare il corpo impara a resistere agli stimoli dei sensi materiali, a frenare gli impulsi nati dal desiderio e dalla collera, e' un uomo unificato ed e' felice anche in questo mondo.
24. Colui che e' felice all'interno, che e' attivo all'interno, che gioisce all'interno e il cui scopo e' interiore e' in realta' il mistico perfetto. E' liberato nel Brahman e in ultimo raggiunge il Brahman.
25. Coloro che hanno superato la dualita' che nasce dal dubbio, che hanno la mente volta all'interno, che agiscono sempre per il bene di tutti gli esseri e sono liberi dal peccato, raggiungono la liberazione nel Supremo.
26. Coloro che sono liberi dalla collera e da ogni desiderio materiale, che sono realizzati, che sono maestri di se' e si sforzano costantemente di raggiungere la perfezione sono situati nel Brahman.
27-28. Chiudendosi agli oggetti esterni dei sensi, con lo sguardo fisso tra le sopracciglia, trattenendo nelle narici l'aria ascendente e quella discendente, controllando cosi' i sensi, la mente e l'intelligenza, lo yogi si libera dal desiderio, dalla paura e dalla collera. Chi rimane sempre in questa condizione e' certamente liberato.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato il tuo commento