venerdì 26 novembre 2010

Viaggio nell'India sacra

Viaggio India Sud. Nella terra del tè, dei massaggi rilassanti e del cardamamomo. Dalla Valle dei Rododendri al palazzo nobiliare di Travancore Heritage, dalla Venezie dell'Est alla città Regina del Mare Arabico. Devozione ancestrale, natura lussureggiante, yoga e ayurveda.

Narra la leggenda che Parashurama, un'incarnazione di Vishnu, compì una serie di penitenze per espiare un grave peccato e il potente Dio ricompensò la sua devozione prosciugando il Kerala e strappandolo alle acque dell'oceano. Così sarebbe nato questo stato dell'India meridionale dalla natura rigogliosa e lussureggiante, celebre per le palme da cocco, una delle sue maggiori ricchezze, per le piantagioni di caffè, tè e cardamomo.

Un paradiso tropicale a tutti gli effetti, stretto tra i monti Ghati Occidentali e il Mare Arabico, che per circa 600 chilometri corre lungo la costa occidentale ed è punteggiato di grandi e piccoli canali e lagune, regno di mangrovie, che dal mare si infilano nella foresta pluviale. Un luogo particolare anche perchè è considerato la culla dell'ayurveda, sistema di medicina alternativa basato sulla naturopatia, e dello yoga, ed è quindi la meta ideale per una vacanza all'insegna del benessere e delle cure tradizionali indiane. Ma questo viaggio di 12 giorni nel Kerala aggiunge, alla scoperta di un'India diversa, anche un contatto più diretto con la sua natura grazie a un breve e non impegnativo trekking, nella regione di Munnar, in una zona dal nome romantico: la Valle dei Rododendri.

Si parte da Trivandrum, capitale dello stato e in passato sede del Maharajah di Travancore, e si fa tappa nella vicina Kovalam soggiornando in un antico palazzo nobiliare, il Travancore Heritage, proprio a picco sulle scogliere dell'Oceno Indiano, trascorrendo il tempo tra massaggi rilassanti ed escursioni nei dintorni, fino ad ad arrivare a Kanya Kumari, l'estremità più meridionale dell'India.
Si prosegue quindi per Aleppey, città chiamata la Venezia dell'Est per la quantità di canali che la attraversano. Qui ci si imbarca sull'houseboat The Kettuvallum (Barca di Riso), grande imbarcazione tradizionale in giunco, per due giorni di navigazione nelle Backwaters, un mondo di acqua color smeraldo fatto di laghi e lagune collegati da canali, e nutrito da trentotto fiumi che contendono al mare il predominio sulle basse terre. Un eterno altalenare di limo e di sabbie che crea dighe naturali grazie alle quali si aprono 1500 chilometri di canali salmastri navigabili, sapientemente riordinati dalla mano dell'uomo. Un reticolo silenzioso e vergine dove si specchiano alte palme da cocco, i laghi di Vembanadu e Punnamda, villaggi di pescatori, risaie, statue di Buddha e tempietti.

In auto si raggiunge poi il Parco Nazionale di Periyar, il più importante santuario di fauna selvatica nel sud dell'India dove si possono avvistare tigri, elefanti selvatici, bisonti, leopardi, scimmie. Si prosegue quindi per Fort Cochin (oggi Kochi), conosciuta come la Regina del Mare Arabico, che fu capitale dell'India Portoghese fino al 1530. È uno dei porti più antichi della costa occidentale, importante centro di commercio delle spezie fin dai tempi antichi. Vanta una lunga storia di visitatori che risale al 1409, quando i primi viaggiatori cinesi approdarono su queste sponde. Nel 1498 toccò a Vasco da Gama che fu autorizzato dal rajah locale a costruire Forte Immanuel, prima dimora europea in India. È l'inizio della saga coloniale di questo paese e della storia di Fort Cochin come città indo-europea. Nelle ampie mura del forte, i Portoghesi hanno lasciato case e chiese, mentre i contorni della città moderna rammentano gli Olandesi che l'hanno tolta ai Portoghesi nel 1663.

Furono proprio loro a renderla un crocevia commerciale tra l'Europa e la Cina. E anche dopo che i Britannici conquistarono la città nel 1795, piantagioni e aziende commerciali inglesi installate a Fort Cochin e il suo particolarissimo stile architettonico indo-europeo, hanno proseguito il loro sviluppo. La città con la sua sinagoga del XVI secolo, le moschee, le chiese cattoliche portoghesi, i templi indù, racconta l'eclettismo di tutto il Kerala. Dietro le banchine si trovano ancora le vecchie case dei mercanti, i magazzini e i cortili dove vengono ammucchiate le spezie che, durante il secondo millennio venivano esportate in Europa, e che ancora oggi insieme al caffè e alla fibra di cocco, sono una delle ricchezze più importanti della regione.

Si continua quindi per Munnar, Pothamedu, Devikulam, Mattupetty, Nyayamakad, tutte località tra i 1600 e i 1700 metri di altitudine, circondate dalle verdissime piantagioni di tè, caffè, cardamomo. Il trekking nella Valle dei Rododendri inizia da qui, dura due giorni e va da 1500 a 2600 metri, passando da praterie e foreste pluviali d'alta quota, per arrivare fino sul Meesapulimala, la seconda vetta più alta dei Ghat Occidentali (2650 m) da dove si gode un panorama eccezionale sulle piantagioni di tè di Kolukkumalai e sulle ondulate colline sottostanti. Infine, scendendo, si raggiungono le rive del Lago Anaerangal (1200 m) il cui nome, non a caso, significa "Lago dove arrivano gli elefanti". Qui infatti, si possono avvistare elefanti, sambar (un grande cervo asiatico), orsi bradipi e il nilgiri tahr, un grande ungulato che vive su queste alture.

Info partenze IL GENIO DEL BOSCO VIAGGI NATURA E CULTURA numero verde 800919983 mail: info@i-viaggi.net. Quota individuale di partecipazione € 2.340,00. La quota comprende: voli intercontinentali di linea; voli interni in classe economica; tasse aeroportuali; franchigia bagaglio 20 kg.; trasferimenti in treno previste nel programma; autobus a disposizione per tutta la durata del viaggio, con aria condizionata, autista e assistente; sistemazione in camera doppia in hotel 3/4 stelle, o heritage b&b; accompagnatore specializzato indiano; guide locali per le visite previste nel programma, assicurazione medico bagaglio. La quota non comprende: il visto; i pranzi, le mance, gli ingressi nei musei e ai monumenti; le bevande alcoliche. Supplementi: camera singola € 20,00 per notte; cassa comune (dai 60 ai 70 €) a copertura di alcune delle spese previste nella voce “La quota non comprende”, e precisamente i pranzi, le bevande, le mance, gli ingressi nei musei e ai monumenti. Estensione Hampi € 190,00. Nella quota di partecipazione è inclusa la copertura assicurativa Mondial Assistance Medico Bagaglio.

mercoledì 17 novembre 2010

L'India di Tiziana Ripepi

Abbiamo il piacere di presentare e proporre l'India di Tiziana Ripepi dal 27 dicembre al 12 gennaio.
Chi è Tiziana? Risponde lei.
Mi chiamo Tiziana Ripepi e da oltre venticinque anni vivo e lavoro tra l’India e l’Italia. In questo lungo periodo ho studiato e condotto ricerche, con finanziamenti e borse di studio di entrambi i paesi e ho lavorato nel campo del turismo e della mediazione culturale. Ho cominciato il mio percorso di ricerca nei primi anni novanta, nel nord dell’India, per la stesura della tesi di laurea. Ho vissuto a Varanasi, dove ho imparato la lingua hindi ospite di una famiglia indiana e di un monastero in cui facevo le mie ricerche; poi mi sono spostata al sud, nello stato del Karnataka, per il dottorato di ricerca. Il Karnataka mi ha affascinato a tal punto che per studiarne a fondo la cultura e la società, ho imparato la lingua kannadae ho viaggiato intensamente, vivendo nei villaggi, nei luoghi di pellegrinaggio e nei monasteri, incontrando intellettuali e contadini, leggendo e traducendo in italiano la loro letteratura e imparando i loro dialetti. Le mie ricerche sono state finanziate dall’Indian Council for Cultural Relation, che rappresenta il Ministero degli Affari Esteri dell’India.
La gente del Karnataka ha apprezzato molto il mio interessamento persua lingua e la sua cultura e mi ha più volte conferito premi e riconoscimenti, mi ha intervistata alla radio e alla televisione e, soprattutto, mi ha costantemente offerto una cordiale ospitalità.
Sin dagli anni ottanta ho lavorato in tutta l’India come mediatrice culturale per il turismo di massa, con grandi tour operator, e occasionalmente per il turismo alternativo con partners come l’ASSEFA , ma ultimamente ho indirizzato le mie energie verso il turismo sostenibile che, secondo me, potrebbe diventare uno strumento di sviluppo importante per l’India rurale. Le mie ultime esperienze in questo campo vanno di pari passo con la fondazione della Nadayoga Society, di cui sono vicepresidente. Si tratta di un’associazione di promozione sociale i cui progetti ruotano intorno a un piccolo ashram del Karnataka settentrionale cui sono profondamente legata. Al momento sto imparando un’altra lingua indiana, il tamil, e seguo un progetto di traduzione dalla letteratura kannada medioevale e contemporanea in accordo con la Sahitya Akademi di New Delhi (la principale accademia letteraria indiana). Le mie pubblicazioni riguardano aspetti della religione e della letteratura del Karnataka.
Vi segnalo i titoli meno specialistici:
Tiziana Ripepi, Non c'è morte per i nostri: l'esperienza di un lingayata del Karnataka settentrionale, in Luoghi dei morti ( fisici, mentali, metafisici) nelle tradizioni religiose dell’India, a cura di S. Piano, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2005.
Śrinivasa, Mangamma dello yogurt, traduzione annotata dal kannaḍa a cura di Tiziana Ripepi,in A Oriente! Numero speciale multilingue. Le armi dell'India, le armi della pace. Anno IV - Numero 10 inverno 2003-2004, pp. 84-99.(Potete contattare la casa editrice )
E poi un articolo, in inglese, online. Questo è il più recente: Tiziana Ripepi, A proposito di Kalyana come avimuktakshetra, in Tīrthayātra. Essays in Honour of Stefano Piano, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2010.
Per partecipare al viaggio numero verde 800 91 99 83. Oppure inviate una mail