lunedì 22 luglio 2013

Siria, una mutilazione culturale


Il nostro sostegno e il nostro pensiero di solidarietà al popolo siriano. La Siria è stata una delle mete dei nostri viaggi e speriamo che in futuro torni ad esserlo..là abbiamo i nostri colleghi, le nostre guide, i nostri amici..

La Siria centrale, con i suoi templi, i suoi reperti  che segnarono una tappa fondamentale della storia dell’uomo si trova oggi come in un film dagli scenari apocalittici.

Palmyria che rappresentò nei secoli uno dei più importanti centri culturali del mondo antico, crocevia di popoli , luogo che ha raccolto  opere  architettoniche sotto l’influenza dei  Persiani,  dei Greci e dei  Romani sta vivendo in questi giorni una terribile mutilazione.

 La città con rovine risalenti al ventiduesimo secolo dopo Cristo, riconosciuta Patrimonio dell'Umanità è trattata alla stregua di una base militare, con delle postazioni per il lancio dei missili.

Le bombe colpiscono luoghi sopravvissuti ai secoli,  facendo una carneficina, e lasciando ciò che resta nelle mani dei ladri che immettono sul mercato nero beni di inestimabile valore:

“Aleppo, capitale culturale dell'Islam: della moschea medioevale non restano che le macerie, il minareto è crollato in diretta tv. Apamea, conquista di Pompeo diventata grande con l'Impero. Ridotta a un colabrodo: seimila fosse, scavate alla ricerca dei tesori dell'acropoli, hanno devastato per sempre le sue strade lastricate” Francesca Sironi, L’Espresso, 4/07/2013

Privare un paese della sua storia è come privare una persona dei suoi ricordi, l’identità  culturale della  popolazione, già straziata dalla guerra e dalla povertà, è in serio pericolo:

«Allah Akbar». Dio è grande. Urla, e non ripete che questo l'autore di un video pubblicato il 10 aprile su YouTube in cui si vede un villaggio nei pressi di Homs bombardato dalle truppe del governo siriano. «Allah Akbar», grida dalle mura di una delle più famose fortezze medioevali del mondo, simbolo dell'età delle crociate, prodigio architettonico dell'Ordine degli Ospitalieri. Il video è girato dal "Krac de Chevaliers", forse il castello per antonomasia, riprodotto su migliaia di libri per bambini, ricostruito nel 1142 dai crociati, occupato due anni fa dai ribelli e coinvolto ancora adesso nella guerra civile siriana. Rimasto intatto per 870 anni, è oggi sotto il tiro delle bombe, che avrebbero colpito, secondo "Euromed Heritage", la moschea duecentesca che si trova all'interno della cittadella. Francesca Sironi, L’Espresso,

Si tratta di una vera e propria mutilazione culturale, gli scavi clandestini e la trafugazione colpiscono duramente un paese che fu un vero crocevia tra i popoli. Questa situazione non può e non deve passare inosservata, e vedere un luogo spogliato e umiliato delle sue radici  non lascia un vuoto solo in Siria ma anche in tutto il mondo.

La storia dell’umanità  appartiene a tutti gli uomini, non possiamo che provare un fortissimo senso di vuoto e tristezza dinnanzi allo spettro di questa  terribile carneficina.